Il gruppo consiliare “Cambiamo Passo – Cipollini Sindaco” solleva dubbi e incongruenze sul nuovo sistema di raccolta rifiuti ad Alto Reno Terme
Più costi,
meno servizi. È questo il quadro tracciato dal gruppo consiliare Cambiamo
Passo – Cipollini Sindaco riguardo all’introduzione del nuovo sistema di
raccolta rifiuti gestito da Hera tramite la cosiddetta Carta Smeraldo.
Un progetto ampiamente discusso in Consiglio Comunale e, secondo i consiglieri,
avallato con sempre minori resistenze.
A fine
febbraio il gruppo ha depositato un’interrogazione per ottenere chiarimenti
ufficiali. “Su certi temi,” scrivono, “le risposte che arrivano sono spesso
risposte-non risposte”.
Numeri alla mano
Nel
precedente sistema di raccolta, il Comune sosteneva una spesa annua di circa 1.046.949
euro per 234 punti di raccolta. Con il nuovo modello targato Carta
Smeraldo, la spesa sale a 1.086.238 euro – con solo 171 punti di raccolta.
Aumenti che non tengono conto delle “spese extra capitolato” legate, ad
esempio, alla bonifica delle aree oggetto di abbandono illecito di rifiuti,
fenomeno che – prevedibilmente – potrebbe aumentare con la riduzione dei
cassonetti disponibili.
Il
risultato? Circa il 37% in meno di punti di raccolta, con un aumento
del 3,7% dei costi base. “In pratica – ironizzano i consiglieri – meno
lavoro per Hera, ma con un compenso più alto. Non male!”
Chi paga davvero?
In alcuni
Comuni della provincia, come Marzabotto, si sostiene che la TARI non subirà
aumenti. Ma Cambiamo Passo sottolinea come il rincaro verrà comunque
coperto con fondi pubblici, semplicemente imputandolo ad altre voci di
bilancio. “Che venga dalla TARI o da altri capitoli, sempre soldi dei cittadini
sono.”
Cassonetti su misura... per chi?
C’è poi il
tema dei nuovi cassonetti, progettati e prodotti ad hoc per la Carta Smeraldo.
E qui il gruppo consiliare solleva un’altra domanda retorica: chi li ha
progettati? “Un indizio: erano già in vetrina alla fiera Ecomondo del
2019...”
Campagna informativa carente
Secondo
quanto previsto dal capitolato, Hera avrebbe dovuto promuovere una campagna
informativa estesa. Ma secondo Cambiamo Passo, gli incontri pubblici
sono stati insufficienti, soprattutto nella parte educativa: “Non basta
spiegare quando conferire i rifiuti, bisogna chiarire come farlo
e cosa differenziare.” Nessun incontro con le scuole, poche istruzioni
operative, risultati poco soddisfacenti.
L’Europa come alibi
Durante un
consiglio di frazione a Lama di Reno (Marzabotto), un responsabile tecnico di
Hera avrebbe giustificato l’adozione del nuovo sistema con la necessità di
rispettare direttive europee. Ma l’interrogazione del gruppo consiliare ha
portato alla luce un fatto interessante: non esiste alcuna norma europea che
imponga ai Comuni italiani soglie minime di raccolta differenziata, né che
preveda sanzioni dirette in caso di mancato raggiungimento.
“È curioso – commentano i consiglieri – come a parole sembri tutto obbligatorio, ma quando si scrive nero su bianco, la realtà sia ben diversa.”
Hera sarà un fallimento che Pagheranno tutti.
RispondiEliminaNel mio comune, da quando hanno introdotto i nuovi cassonetti e la carta smeraldo, si vedono sempre più rifiuti abbandonati in strada. Incivili chi li lascia, ma sistema raccolta fallimentare.
RispondiEliminaFaremo come una volta,bel bidone di ferro in giardino e bruciamo tutto lì...... viva l'ambiente!
RispondiEliminaChe bello vedere come i consiglieri di fratelli d’Italia copino paro paro gli interventi di Battistini in aula a Marzabotto!
RispondiEliminaCon Hera, cornuti e mazziati.
RispondiEliminaOra ho capito perché l'anno scorso il comune di Grizzana mi ha raddoppiato la TA.RI!
RispondiEliminaAlla faccia dell'innovazione, sono capaci tutti ad amministrare così
Sono solo puri interessi societari.
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