L’intervento
si è reso necessario dopo che lo scorso 10 luglio un brusco rumore
ha segnalato il riattivarsi di alcuni movimenti nei pressi della
pendice rocciosa, probabilmente in seguito ai forti temporali di
giorni scorsi
Il
sindaco di Monzuno Bruno Pasquini ha emesso un’ordinanza con
la quale è stato temporaneamente interdetto l’accesso alla propria
abitazione a tre famiglie della frazione di Vado, sulla strada
provinciale in via Val di Setta.
Ad
allarmare è stato uno smottamento dello scorso 10 luglio dalla
scarpata rocciosa alle spalle del fabbricato che ospita gli
appartamenti delle famiglie coinvolte. Smottamento accompagnato da un
forte rumore.
In passato la scarpata è già stata consolidata con diverse
reti paramassi, che però non sono in grado di garantire la sicurezza
dei residenti della vicina palazzina, tanto è vero che sono state in
parte divelte. Evidentemente le intense precipitazioni temporalesche
dei giorni scorsi hanno riattivato i fenomeni di crollo e
dilavamento.
Il sopralluogo dei tecnici ha confermato la necessità, a titolo
precauzionale, di interdire l’accesso al cortile vicino alla parete
rocciosa soprattutto in caso di ulteriori piogge e la
scelta dell’amministrazione è stata quella di
dichiarare l'inagibilità temporanea dell’intero fabbricato, in via cautelativa, in attesa dell'intervenuto per rendere completamente
sicuro l'accesso all’edificio.
Va considerato che nel 2010 a
qualche centinaia di metri di distanza una frana rase al suolo una
palazzina, che per fortuna era stata precedentemente sgombrata.
Il
terreno che sta cedendo è di un privato, che dovrà attivarsi per
metterlo in sicurezza attraverso il taglio di eventuali alberi
instabili, il rafforzamento della parete con posa di nuove reti
metalliche e ancoraggi, la rimozione delle reti divelte, dei blocchi
instabili e del materiale franato, visto che tali accumuli minacciano
direttamente la palazzina sottostante.
Il
Comune nell’ordinanza si riserva di attivarsi in tal senso; nel
frattempo si è intervenuto per garantire che i residenti nella
palazzina trovino un alloggio provvisorio in attesa degli interventi
mentre i tecnici comunali e dell’Unione dell’Appennino hanno già
informato gli uffici competenti della protezione civile regionale.
«Mi
è sinceramente dispiaciuto dare questa disposizione, perché
lasciare la propria abitazione non è mai semplice» ha spiegato
il primo cittadino monzunese «ma si è trattato di una scelta
doverosa, non possiamo correre il minimo rischio sulla sicurezza e
l’incolumità dei nostri cittadini».
Si sta spostando tutta la montagna,la gente perde la casa, alla frana di Gardelletta non ci lavora e non ci lavorerà nessuno, la fondo setta non esiste più e nessuno ha fretta di risolvere il problema della viabilità della montagna monzunese, grizzanese, ecc, ecc, è sempre peggio la montagna non è mai stata così sfasciata, sindaci e Regione E.M. contro le comunità, solo parole, parole, unica soluzione andare a vivere in autostrada.
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