Il Gruppo
Lega Nord Emilia-Romagna scrive:
Non
sono bastati i pronunciamenti arrivati prima dall’Antitrust (nel
giugno 2016) e poi dall’Autorità nazionale anticorruzione (lo
scorso novembre), per smuovere Hera e Atersir dalle loro posizioni.
Troppo arroccata nella difesa di un ruolo “dominante”, e
poco aperta a “concorrenza e trasparenza”, quella della
multiutility; in grado di arrecare potenzialmente “danno al
mercato”, per ritardi nella proposizione dei bandi, per
quanto attiene la posizione di Atersir. «Diversi comuni – spiega
il consigliere regionale della Lega Nord, Stefano Bargi, che ha
depositato un’interrogazione in Assemblea legislativa – si sono
trovati in difficoltà, per gli alti costi sostenuti nella gestione
dei rifiuti, soprattutto per i deludenti servizi ricevuti in cambio.»
Molti di questi enti locali si sono rivolti con un appello
all’Antitrust, lamentando l’impossibilità di poter affidare il
servizio autonomamente. Pochi mesi fa, è arrivata anche la
“bacchettata” ad Hera, verso cui si è proceduto di proroga in
proroga, in una situazione che non è andata decisamente verso il
“libero mercato” e i principi della concorrenza. «Da Atersir,
come da indiscrezioni trapelate dalla stampa – dicono Bargi e la
consigliera comunale Ln di Castelfranco, Cristina Girotti – si sono
evidenziati vistosi ritardi nella pubblicazione dei nuovi bandi che,
probabilmente, non terranno conto delle esigenze dei territori e
della volontà dei singoli comuni, di affidare autonomamente il
servizio. Quali garanzie saranno loro concesse e, più in generale,
quali costi e quali eventuali sanzioni sono ricaduti o ricadranno
sugli enti locali e, quindi, sui cittadini, a causa delle proroghe
concesse ad Hera e per i ritardi nelle concessioni attraverso
Atersir.» Insomma, il servizio di raccolta rifiuti fa nuovamente
parlare di sé, a dispetto di un’amministrazione regionale che
continua a presentarlo come un esempio di virtuosismo. Con molte
ombre, a dire il vero.
Hera a Bologna è uno scandalo, si è presa tutto e rifila dei prezzi per i servizi non proprio popolari. La piovra ha allungato i suoi tentacoli dalla gestione dei rifiuti alla gestione delle luci votive nei cimiteri, per non parlare della gestione dell'acqua, si è impossessata di tutti gli acquedotti locali che c'erano in Appennino, ha captato tutte le sorgentine esistenti, ha seccato tutti i fossi al punto che in zone prima ricche di sorgenti se ora non ti porti dietro l'acqua da bere muori di sete, gli animali selvatici che non hanno un rubinetto disponibile ringraziano. Tagliare qualche tentacolo a Hera non può che far bene.
RispondiEliminaCome Cosea?
RispondiEliminaLa burocrazia serve solo a pagare i burocrati, non a eliminare il pericolo di morte.
RispondiEliminaE dopo vi diranno che servono più funzionari per controllare e dare le autorizzazioni, poi serviranno tasse per pagare i burocrati, poi servirà più debito pubblico, poi serviranno più tangenti per riuscire a ottenere la semplice libertà di costruire sul nostro terreno e creare una qualsiasi attività produttiva.
Non abbiamo bisogno di altre regole e autorizzazioni, abbiamo urgente necessità di libertà e responsabilità.
L’Italia non è più uno Stato. È poco più di una provincia in una ipotetica Super Nazione che ancora non esiste. Non abbiamo più la nostra moneta (basterebbe questo), ci hanno imposto tutti i vincoli di spesa possibili e immaginabili (pareggio di bilancio in primis). Possibile che (quasi) nessuno dica queste cose? Eppure è evidente: le pare che dopo uno Tsunami il Giappone debba andare a chiedere alla Cina la “flessibilità” per fare deficit, come noi facciamo con la Merkel?!? Questa è una vera umiliazione. E non ne posso più di sentir parlare di “debito pubblico”. Uno Stato a piena sovranità non ha limiti di spesa e non può fallire. Ha mai sentito parlare di crisi di debito “sovrano” del Giappone? Strano, ha il doppio del nostro rapporto debito/PIL… Non si può incolpare uno Stato che non esiste. Qui vogliono soffocare gli Stati per fare il Super Stato, l’impero €uro-sovietico ultra centralizzato, in mano alle lobby e alle banche.
RispondiEliminaChe renzi fosse l'emblema dell'ignoranza, arroganza e presunzione non c'era bisogno di una certificazione. Più che sfaceli non ha fatto, ha perfino rubato soldi ai pensionati, ha ridotto all'osso i finanziamenti alla Protezione Civile di cui oggi vediamo i risultati. Tutto normale, questo è e rappresenta la sinistra squallida e becera. Constatare che ci sono degli imbecilli che ancora li votano, è da pazzi.
RispondiEliminaAnonimo delle 13,25,...non sono pazzi, sono interessati, hanno un ritorno ECONOMICO, hanno un posto di lavoro che perderebbero se il PD, il Cosea, Hera, Unipol, le Coop, la Manutencoop,le cooperative sociali, la CGIL, ecc. ecc. dovessero navigare in cattive acque economiche, sull'appennino questo pofilo del lavoratore è ormai la maggioranza dei lavoratori che ovviamente votano per "la ditta".
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