I genitori
concedono spesso ai figli di utilizzare l’auto di famiglia a condizione però che
venga usata in modo diligente e tale da evitare guai. Se poi i guai arrivano a
causa dell’inesperienza giovanile sono veramente guai, poiché il rischio è quello di perdere l’opportunità di scorazzare
in vettura. Un diciannovenne dell’Alta Valle del Reno si è trovato un questo
tristissimo frangente e ha pensato bene di addebitare la sua uscita di strada,
con danni alla BMW di mamma, a un pirata della strada. Gli è andata male però.
I Carabinieri hanno scoperto tutto e ora deve rispondere anche all’accusa di ‘procurato allarme’. Peggio di così non
poteva andargli e si sarà convinto che il male minore è sempre quello di dire
la verità.
La denuncia
è scaturita al termine di un’indagine che i Carabinieri hanno avviato la scorsa
settimana in seguito a un sinistro stradale in cui era rimasto coinvolto il
19enne. Il giovane, alla guida di una BMW 320, intestata alla madre, aveva
riferito ai Carabinieri di essere finito fuori strada per colpa di un altro
automobilista che era fuggito senza prestare soccorso. I militari , esaminando
i danni riportati dall’auto, hanno appurato che il conducente aveva fatto tutto
da solo e si era inventato la storia del pirata della strada per giustificarsi
con i genitori. Di fronte all’evidenza dei fatti, il 19enne ha ammesso le
proprie responsabilità.
Consolazione
non di poco conto e quella che nessuno nell’incidente ha riportato danni
fisici. Il tutto può essere visto quindi come ‘una bella lezione di vita’ non
solo per il 19enne in causa.
Dal Comando Provinciale
Carabinieri di Bologna.
ma de chè!!!1
RispondiEliminai modelli educativi moderni?
stabiliamo di far pagare ai genitori le ore di lavoro usate dalla pubblica amministrazione (carabinieri) per le indagini.
Dopodichè si condannino i genitori e il figlio ai lavori socialemente utili per una settimana.
Democrazia e modelli educativi di tutto rispetto.