Gli studenti dell'IIS
Belluzzi Fioravanti hanno inviato:
Gli
studenti dell'istituto IIS Belluzzi Fioravanti, al termine del collettivo
studentesco tenuto alla fine delle lezioni, hanno occupato l'edificio
scolastico. Hanno preso il controllo del blocco centrale e hanno impedito
nei giorni seguenti il normale svolgimento delle lezioni.
Questa forma di protesta è
frutto di una scelta consapevole, ponderata e maturata in numerosi incontri con
i rappresentanti d'istituto.
La soluzione per le infiltrazioni |
Ci è stato riferito che i fondi annualmente stanziati dallo Stato
alla Provincia per gli istituti pubblici, quest’anno non vengono erogati. Ne consegue
che le scuole sono prive di mezzi
economici e rimane irrisolta per la nostra scuola una molteplicità di problemi di carattere
strumentale e strutturale: sono presenti infiltrazioni d'acqua in tutto l'istituto e i
bagni sono per la maggior parte inagibili. Problemi anche alla strumentazione didattica
dei vari corsi di specializzazione.
Nei laboratori di chimica ci
sono sostanze vecchie, mentre altre non reagiscono più come dovrebbero e non permettono prove attendibile a scapito di
un adeguato apprendimento da parte di noi studenti.
Nei laboratori di meccanica
solo pochissimi torni funzionano perchè la maggior parte sono vecchi o non a
norma. In aula cad ci sono pochi computer funzionanti e alcuni senza mouse.
Nelle aule d'informatica i computer ed in particolare i software sono obsoleti.
Durante questo periodo di
occupazione abbiamo organizzato attività per esporre le problematiche
dell'istituto e concordare, assieme a chi ne ha la competenza, soluzioni efficaci che abbiano un
risvolto positivo sulla ‘traumatica’ situazione che ci troviamo ad affrontare, consapevoli
del fatto che tutto questo lo stiamo vivendo a scapito di una preparazione
adeguata a garantirci un buon futuro di lavoro.
La maggior parte di noi
studenti si sta impegnando a rendere migliore la scuola (ad esempio: progetto
globe serena). Vogliamo dimostrare che questo movimento non è stato fatto per
occupare al fine di evitare impegni di
scuola, ma per avere risposte alle nostre legittime domande sull’organizzazione
scolastica, per migliorare il nostro luogo di studi e per avere un futuro migliore.
http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2013/30-novembre-2013/buste-paga-troppo-pesanti-tesoro-stoppa-provincia-2223725299163.shtml
RispondiEliminafatevi girare queste somme dalla Ragioneria dell Stato.
Poi riflettiamo sul grado di preparazione dei politici e dei dirigenti circa l'utilizzo delle risorse pubbliche e compariamolo con i cd padri di famiglia.
http://www.comune.vergato.bo.it/upload/vergato/gestionedocumentale/Inaugurazione%20della%20Casa%20della%20Salute%20di%20Vergato%20A5-1_784_3190.pdf
RispondiEliminaMartedì 3 dicembre la Presidente della Provincia la trovate a Vergato a tagliare un nastro.
Semmai create una delegazione e chiedeteLe di farsi parte garante per la girata di quei soldi.
Cari studenti, siate realisti, che voi occupiate scuola o no, ai gruppi di potere politico, economico, sociale, religioso non gliene può fregare di meno, ottenete solo il risultato di rompere le scatole a polizia, magistratura e media, disturbando la loro pennichella e costringendoli a lavorare contro di voi.
RispondiEliminaPer quanto riguarda il futuro state sereni, il manipolo di manigoldi al comando, il famoso 1%, ha molta più paura di voi.
Quando mio Padre, Gianluigi Testoni, concepì la trasformazione dell'ITIS di Bologna (ex succursale del "Corni" di Modena) in "Odone Belluzzi", in onore del suo Professore di Scienza delle Costruzioni,( mio Padre era un Ingegnere meccanico nella scuola piena di umanisti, unico Preside in Italia con quella Laurea)voleva farne un Campus di Studi tecnici e scientifici, per questo in anni in cui la Politica si preoccupava anche di ciò che lasciava sul e per il territorio e non solo di giochi di potere, ottenne da Roma e dalla Provincia finanziamenti necessari e tali da costruire, alla fine, una scuola che, oltre alle dotazioni ordinarie (ma le più aggiornate di allora) nei laboratori, aveva il primo computer con (in seguito) terminali per ogni classe del primo corso in Italia per Perito Informatico. Questa "nuova" macchina occupava un intera stanza e fu predisposto un servizio di vigilanza ad hoc per custodirla. Vi era inoltre una palestra che sembrava un piccolo Palazzetto dello Sport. Mio Padre pensava che chi sceglieva un istituto tecnico non si doveva poi sentire "inferiore" a chi aveva scelto il liceo (e lui aveva fatto il Classico...) per questo doveva essere all'avanguardia nel sapere scientifico, ma anche godere e praticare il Teatro, la pittura ecc. Così impostata questa scuola ebbe tanto successo che (e noi figli lo prendevamo in giro) le classi avevano la doppia lettera dell'alfabeto e gli alunni superavano, e di molto, i duemila. Il Collegio Insegnanti superava le 300(trecento) unità. Iniziò i primi stage di studio-lavoro, tanto che in alcuni corsi i ragazzi erano "prenotati" dalle Aziende già dal quarto anno...
RispondiEliminaCosa è successo? Cosa abbiamo fatto in questi anni da ridurre un modello in un rudere e costringendo tanti giovani a subire delle condizioni ambientali e di studio che sono oggettivamente punitive senza che essi abbiano alcuna colpa? Non si può imputare tutto alla mancanza di soldi perché, e lo voglio ricordare ai colleghi Presidi di mio Padre, la scuola fu costruita in pieno shock petrolifero e immersi negli anni di piombo. Mio Padre teneva una cartella con le lettere minatorie che arrivavano ogni settimana e credo che il nostro telefono sia stato controllato per 20 anni almeno (la richiesta fu fatta da noi per tutela dalle continue telefonate... "aggressive"). Per fortuna questo tipo di problemi oggi non ci sono e si esce di casa solo con il timore di bagnarsi per una pioggia (d'acqua) improvvisa.
Non credo che il recupero delle somme riscosse dai centri per l'impiego (ironia della sorte?) bastino a sanare ferite ben più profonde degli squarci nei tetti, ma credo che una lotta civile per i propri diritti vada fatta e quindi i ragazzi e le ragazze del "Belluzzi-Fioravanti" hanno ragione perché lottano per il loro diritto allo studio, per il loro futuro del quale noi (anche per le nostre omissioni) siamo negativamente responsabili.
Questa vicenda è emblematica per la Storia che il nostro Paese sta vivendo: c'è un danno, se ne attribuisce la responsabilità ad altri, si osserva lo sfascio e ci si lamenta perché nessuno interviene. Non si prova a stimolare civilmente le autorità o la burocrazia ad attivarsi positivamente, no! Ci si bea della propria indignazione mentre si scivola tutti assieme nello sprofondo.
Gianluca Testoni
E allora andate a casa tutti.
RispondiEliminaoppure voi giovani cittadini tenete conto di ciò quando sarà il Vostro turno di elettori.
RispondiEliminail 38% cento degli adulti ne terranno conto alle prossime tornate elettorali.