mercoledì 18 settembre 2013

Piantare ANTENNE RADIOTELEVISIVE è UNA NUOVA FORMA DI AGRICOLTURA?




Foto d'archivio
Andrea Defranceschi, capogruppo consiliare del  Movimento 5 Stelle in Regione, scrive: 

Piantare antenne sta diventando una nuova forma di agricoltura. Dopo i campi di antenne Vodafone e Telecom sorti nel riminese, ora tocca alla provincia di Bologna. Ci piacerebbe che per lo meno fossero a norma. Niente di tutto ciò invece per l’antenna WiMax (5,4-5,6 GHz) , installata a San Giacomo di Monte Pastore (BO) su un terreno demaniale e a pochi metri da una civile abitazione, dove vi è un’azienda agricola biologica certificata. I proprietari si erano addirittura offerti di pagare di tasca loro il costo aggiuntivo per portare la linea elettrica un pò più lontana dalla loro casa, per potervi poi collegare l'antenna. L’installazione, è avvenuta nel 2010 senza i regolari permessi, ottenuti solo in seguito in sanatoria, e avrebbe anche usufruito di finanziamenti pubblici.
Come risulta anche dalla relazione relativa, non è stata presa minimamente in considerazione nessuna sede alternativa o la ricerca di posizionamenti il più lontano possibile dalle abitazioni, ma l’unica considerazione applicata pare sia stata quelle della maggiore economicità dell’operazione (poche migliaia di euro).
Siamo arrivati al punto in cui perfino una società partecipata dalla Regione e interamente pubblica, si dà liberamente all’abusivismo? La Spa che ha operato è infatti una società interamente pubblica, al 99% di proprietà della Regione, il restante di comuni, province e università.
 Come per la telefonia mobile per la quale il Comune di Rimini è andato indipendentemente in deroga alla legge regionale, così vorrei avere spiegazioni anche in questo caso.
Ho depositato un’interrogazione per chiedere alla Giunta se non ritenga che soprattutto (o almeno) un’azienda pubblica, debba evitare, quantomeno in un’ottica di esempio civico, di effettuare opere abusive per poi ricorrere a sanatorie che evidenziano ammissioni chiare di colpe. che un’azienda pubblica, debba tutelare in primis i cittadini e rispettare i principi di precauzione.
Ricordo infatti che una delle finalità della legge regionale vigente (LR del 31 ottobre 2000, n. 30 "Norme per la tutela della salute e la salvaguardia dell'ambiente dall'inquinamento elettromagnetico"), è proprio quella di "perseguire in via prioritaria la prevenzione e la tutela sanitaria della popolazione e la salvaguardia dell'ambiente dall'inquinamento elettromagnetico coordinandole con le scelte della pianificazione urbanistica”.
 Vorrei inoltre sapere quali finanziamenti, di ogni genere e tipo, abbia ottenuto Lepida per quest’opera e se la presenza oggi dell’antenna possa portare alla revoca della certificazione biologica dell’azienda agricola, cosa che a mio avviso sarebbe gravissima.
E infine, sicuro che la nostra Regione non voglia avallare questo tipo di pratiche, vorrei sapere quali azioni intenda porre in essere perché gli amministratori di questa società – nominati dalla Regione stessa vorrei ricordare – si attengano al rispetto di leggi nazionali e regionali e al rispetto della salute dei cittadini e del lavoro delle nostre aziende”.





4 commenti:

Anonimo ha detto...

In effetti il relatore ha in parte ragione: la pletora di antenne radiotelevisive e telefoniche che infestano il territorio sono una forma di nuova agricoltura, per la precisione una nuova forma di diserbante,servono a depopolare. Chi ha oreccchi per capire capisca.

Stefano ha detto...

Grazie ad Andrea De Franceschi per il suo costante impegno a difesa del nostro territorio.
Come abbiamo potuto veriuficare bene nella Valle del Reno le istituzioni regionali e provinciali sono diventate inaffidabili e non fanno più gli interessi dei cittadini. Quindi i cittadini debbono imparare a difendersi. Io sono a favore di una lotta civile e ragionata, e che non faccia sconti a nessuno. In particolare con l’antenna Baccolini la Regione Emilia Romagna, attraverso la sua azienda Lepida, ha messo in atto un sopruso ai danni di una piccola famiglia di agricoltori isolati, ed il fatto che la comunità circostante si stia pian piano attivando in loro difesa è a mio parere un segnale importante.
Lepida ha ricevuto un finanziamento pubblico per installare quell’antenna, e per massimizzare il profitto ha installato l’antenna vicino alla casa dei Baccolini, quando avrebbe potuto installarla qualche centinaio di metri più in là con una piccola spesa aggiuntiva.
Ora credo che Lepida farebbe bene a riconsiderare il posizionamento di quella antenna (che peraltro è possibile senza togliere il servizio agli abitanti di Monte Pastore e Borra), per evitare un danno ulteriore alla propria immagine ed a quella della Regione Emilia Romagna.
Per chi non lo avesse visto segnalo questo video: http://www.youtube.com/watch?v=BmAJj52UHuM

Dante Franchi ha detto...

Davvero bello il video proposto ( e realizzato) da Stefano e altri.
Iluminante il suo contenuto ancorchè ben realizzato.

Per contro è davvero triste ciò che ancora una volta emerge da questa notizia.

Voglio cogliere questa occasione per evidenziare l'assurda situazione che si è venuta a concretizzare e che temo qualcosa possa avere a che fare anche con la triste situazione in cui è stato sospinto il nostro Paese.

Ancora una volta dobbiamo registrare come energie importanti e positive del nostro territorio si debbano impegnare per difendere le nostre Comunità da chi sarebbe tenuto a governarci, anzichè poter essere valorizzate per il conseguimento di obiettivi di progresso e di miglioramento di cui tanto si avvertirebbe il bisogno.

Da parecchi anni oramai siamo obbligati a difendere le nostre realtà e il nostro ambiente da attacchi portati da Enti di Governo locale come Regione e Provincia.

Fortunatamente e grazie proprio all'impegno di persone come quelle che hanno realizzato questo video e molti, molti altri, sino a qui sciagure come la costruzione di centrali a Turbogas nel centro di una Frazione densamente popolata, Inceneritori di rifiuti collocati ai margini dell'abitato di Marzabotto, Cave di dimensioni e di devastazioni straordinarie camuffate da invasi per la raccolta di acqua ai margini del fiume Reno, trivellazioni petrolifere affidate a multinazionali Americane e via di questo passo, sono state sventate.

Tutte situazioni, queste citate, che hanno obbligato intere Comunità a difendersi dalle scelte sciagurate intraprese e caldeggiate da questi Enti, al pari del tema segnalato nel video.

In alcuni casi purtroppo non si è riusciti a difendere la nostra realtà e le nostre infrastrutture come nei casi che hanno visto elimininare binari indispensabili per fare gli incroci nella nostra Ferrovia come Casalecchio e Vergato, anzichè fare dei raddoppi la dove servirebbero.

Possibile che costoro non si rendano conto del crescente divario che si registra fra i bisogni ed il sentire delle Comunità locali e le scelte concretamente proposte da questa classe di Governo?

Non stà in larga misura anche in capo a costoro a responsabilità della crecente ( e altamente preoccupante) diserzione delle urne che si registra?

A quanti si ritraggono dal diritto/dovere di voto anche perchè fortemente delusi da costoro io vorrei ricordare che questa non è comunque la strada giusta ne quella che può risolvere alcun problema.

Senza le lotte intraprese tutte le sciagure sopra elencate sarebbero oggi triste realtà nel nostro territorio.

Dico perciò che va buttata l'acqua sporca e non il bambino.....

Anonimo ha detto...

cari signori...la polemica sono tutti buoni a farla..trovare le soluzioni ai problemi invece richiede un po' più di impegno.
bisogna decidere una volta per tutte se ogni cittadino abbia o no il diritto di disporre di accesso ad internet.se internet non è un diritto allora non c'è ragione di installare antenne e la faccenda è risolta.
se invece si decide che ogni cittadino ha il diritto di accedere ad internet allora bisogna decidere COME fargli avere internet.attualmente il modo più economico e veloce è installare antenne.dite quello che vi pare ma qualsiasi azienda che volesse arrivare a casa vostra con la fibra ottica dovrebbe sostenere costi immensi,spese incompatibili con le tariffe applicate agli utenti.(a meno che non siate in città a bologna e dintorni dove la fibra è quella installata da 20 anni e ancora i costi della posa non sono stati ammortizzati).
allora,cari politicantucci,cosa vogliamo fare?per esempio un ricco taglio alle spese burocratiche che raddoppiano o triplicano i costi della posa dei cavi in fibra ottica?che idea...quasi quasi la brevetto..ma mi pare che all'estero l'abbiano già avuta..pensa che mentre in italia si crede che la fibra ottica vada sepolta in costose trincee scavate nell asfalto (dopo decenni di permessi e certificazioni e mazzette )in molti paesi la appendono ai pali,insieme alle linee elettriche già esistenti..
e qui mi fermo ma l'argomento è molto ricco..
saluti.