sabato 17 novembre 2012

Agli abitanti di Camugnano, e non solo, 'frullano le pale'.



Il Monte Fontanavidola è una delle poche zone rimaste 
pressochè intatte ed ha unavalenza storica importante 
essendo una strada percorsa fin dall'epoca etrusca, 
poi romana, poi in epoca medievale.

Sono numeri di una portata eccezionale e lasciano increduli,  quelli divulgati dal Comitato in Difesa del Paesaggio di Camugnano e relativi al progetto di impianto eolico di Fontanavidola,( in comune di Camugnano, lungo la  strada provinciale che va verso Trasserra), ora in Regione per la valutazione di impatto ambientale.

Sette pali  alti 100 metri che devono sostenere pale rotanti di 100 metri di diametro, in totale l’altezza di ogni singolo impianto sarà di 150 metri, più alto quindi del Pirellone di Milano (127 metri), abbondantemente superiore alla Torre Asinelli di Bologna (97 metri) e quasi il triplo della Torre di Pisa (56 metri).
La fondazione del basamento di ogni pala richiederà dagli 800 ai 1000 mc di cemento oltre al calcestruzzo che dovrà essere utilizzato per il cavidotto, lungo 8 Km, per un totale di 1250 betoniere.
L’installazione anche dei cavi comporterà il movimento di 51.000 mc di terra (ma saranno molti di più secondo gli esperti del comitato, considerando le forti pendenze del terreno su cui si intende operare).
Per il trasporto dei  piloni e delle pale saranno necessari automezzi per trasporti eccezionali e ciò comporterà modifiche alla viabilità esistente, allargamenti e aperture di nuove strade. Si dovranno demolire muretti, recinzioni,  segnaletica stradale; livellare e allargare strade anche sterrate tra cui una forestale alle falde di Monte Vigese.

Non c’è da stupirsi che gli abitanti della zona si siano mobilitati per fermare il progetto.

Ieri sera si è tenuto a Castiglione dei Pepoli uno degli incontri organizzati dal Comitato nel quale è stato preso in esame il progetto uscito dopo le 89 osservazioni –integrazioni presentate contenenti le critiche ricevute. Coordinato da Andrea Donati del periodico La Voce, l'incontro ha avuto gli interventi dell'ingegner Tommaso Pazzaglia, di Paola Camporri e Oscar Togni del comitato.  Ancora una volta la bocciatura è stata completa, sia sotto il profilo politico, sia per le valutazioni tecniche. Bocciata la prevista posizione degli aerogeneratori  per la non sostenibilità ambientale,  in quanto troppo vicini alle abitazioni e in zona soggetta a rischio idrogeologico.  La quantità di energia prodotta, secondo i tecnici incaricati dal Comitato, non giustifica l’impianto, il più potente del Nord Italia, data la forza del vento, non abbastanza consistente in questa zona Appenninica per produrre una quantità di energia che giustifichi un intervento di tale portata e del costo di 22 milioni di euro.  Infatti le ore in cui le pale lavorerebbero a pieno regime sarebbero solo 1800 l’anno.
Presenti all’incontro anche diversi cittadini di Grizzana Morandi poiché quest’ultima ipotesi progettuale prevede per il trasporto dei grossi prefabbricati il passaggio dei camion per trasporti eccezionali lungo la Porrettana fino a Carbona, quindi si salirebbe a Oreglia e Campolo fino alla Prada, per imboccare la strada forestale di Monte Vigese, che verrebbe opportunamente allargata.  
All’incontro è stato precisato che essendo stato presentato il secondo progetto il 26 settembre, cittadini , comitati e associazioni , hanno tempo fino al 26 novembre  per inviare osservazioni e dai toni dell’incontro c’è da credere che osservazioni ce ne saranno.
E’ stato inoltre comunicato che per informazioni sul progetto , di non facile lettura per i non addetti ai lavori,   e sugli espropri previsti si può telefonare al n. 329 8156050 oppure collegarsi al sito https://sites.google.com/site/comitatopaesaggiocamugnano/home






1 commento:

andrea ha detto...

sarà solo una fregature x tutti gli abitanti di camugnano e frazioni visto che aumenteranno le bollette.CI SONO COSE MOLTO PIU' SERIE CHE LE PALE EOLICHE CHE NEMMENO GIRERANNO,ESEMPIO "ZANCHETTO"in poche parole sarà una fregatura come i pannelli solari alla "GUMIERA".Che pensassero alle strade che fanno solo pietà e soprattutto il paese che sta morendo.
ANDREA