“Le scuole di Vado e di Monzuno saranno regolarmente aperte fin dall’apertura dell’anno scolastico nel pieno rispetto dei tempi e dei modi indicati dal calendario scolastico regionale”. Il dirigente scolastico dei due istituti, Francesca Riccardo, smentisce così la notizia riferita dal Tg3 emiliano romagnolo il 27 agosto e riportato da alcuni quotidiani locali nei giorni successivi, che le attribuiva la volontà di boicottare l’apertura della scuola per protesta contro la diminuzione delle risorse, umane ed economiche, a favore della scuola. “Come i dirigenti scolastici di Monterenzio e di Crespellano non ho mai minacciato di non riaprire le scuole soggette alla mia dirigenza” continua. “Smentisco quindi quanto comunicato e pubblicato, non avendo mai neanche ipotizzato una decisione di tale tenore. Voglio rassicurare la Direzione Scolastica Regionale, il Consiglio d'Istituto, il personale, le famiglie e gli alunni che le lezioni inizieranno regolarmente il 14 settembre prossimo” .
martedì 31 agosto 2010
La scuola a Vado e a Monzuno inizierà regolarmente
Cinema all'aperto a Pioppe
lunedì 30 agosto 2010
Taxi collettivo a Sasso Marconi
Straodinaria impresa di due Alpini
Una pedalata per lo sport e una per la fede. E perché il tragitto testimoniasse il loro amore per lo sport e la loro fede cristiana, hanno percorso, in sedici giorni, ben 2300 chilometri in bicicletta, dall’Inghilterra alla basilica di san Pietro in Vaticano, seguendo l’ antica via ‘francigena’ tracciata dai pellegrini nel medioevo. I due cristiani dello sport sono Mariano Marino di Sasso Marconi e Daniele Furlani di Treviso. Trasferitisi in Inghilterra in treno, sono partiti da Canterbury, con la benedizione dell’arcivescovo e, zavorrati del sacco a pelo, con il completo dello sponsor Trast, con tappe giornaliere di circa 180 chilometri, hanno attraversato la Francia e la Svizzera. Entrati in Italia, l’hanno poi ‘presa con più comodo’, dicono. “Le tappe italiane sono state mediamente di circa 110 chilometri. Stavamo comunque in bicicletta numerose ore al giorno. Non più le nove della prima parte del viaggio, ma sufficienti comunque a rendere gravoso il tragitto”, ha spiegato Mariano Marino. Il reduce della grande impresa aggiunge poi che a unire i due ‘campioni del pedale e della fede’ è stata la comune appartenenza al corpo degli Alpini che li ha portati perfino in missione di pace a Sarajevo nel 2001. “Non è il primo pellegrinaggio che affrontiamo. Abbiamo percorso anche gli 800 chilometri dai Pirenei a Santiago di Compostela”. Alla domanda se lo rifarebbe, Mariano ha risposto: “Un’esperienza bellissima perché consente di lavorare moltissimo con la testa. Se non c’è una motivazione interiore non lo si potrebbe fare. Dopo nove ore di bicicletta, il giorno dopo ci si alza con le gambe di legno. Se non c’è la spinta che solo la testa ti può dare, ti fermeresti”. Mariano racconta di essersi trovato in difficoltà per il tempo avverso in numerose circostanze e di aver superato queste prove solo grazie alla consolidata esperienza: “Il vero nodo è stato però l’arrivo al passo del Gran San Bernardo”, ha precisato. “Gli ultimi quaranta chilometri sono di continua salita con pendenze che arrivano al 18 %. E gli ultimi sei sono da ‘inferno’. Inoltre ci siamo arrivati stanchi e zavorrati”. Spiega poi di essere stato agevolato dalla sua laurea in dietistica: “Sapevo come alimentarmi e mangiammo 5-6000 calorie al giorno”. L’eroe del san Bernardo racconta poi di avere un sogno nel cassetto, il giro del mondo a piedi: “Perché a piedi hai più tempo per pensare” ha sottolineato. “Cerco sponsor”.