domenica 31 gennaio 2010

I castanicoltori si incontrano.

I castanicoltori dell’Appennino Bolognese si trovano oggi (1 febbraio), alle 17, nella sala pubblica di Fontana a Sasso Marconi. L’incontro si propone di affrontare le tematiche di interesse della coltura e soprattutto di aggiornare gli operatori sulle novità per il controllo della ‘vespa cinese’. L’insetto, da pochi anni approdato anche nell’Appennino bolognese, non ha competitori in natura e dove arriva, se non si interviene con immediatezza, genera danni gravissimi per la produzione del castagneto.

All’incontro interverranno tecnici del settore castanicolo che aggiorneranno sulle precauzioni tecnico pratiche da applicare nei castagneti per preservarli dall’attacco della vespa.

Sarà inoltre presente il presidente del Consorzio Castanicoltori Sergio Angeli.

A Le Mandie è nata Flora




Fiocco rosa a Lagune di Sasso Marconi: è nata Flora, una somarella che ha aumentato la dotazione animale di Le Mandrie il fondo agricolo di Eugenio Garuti. La partoriente, Trudy, era giunta a Lagune il giugno scorso, voluta da Giulia Guandalini, una lagunese occasionale poiché vi ha una seconda casa. Giulia è poi tornata in città e ha lasciato la somarella al vicino, che già ospitava in un recinto due mucche e due cavalli. Garuti ha accettato con piacere poiché la simpatica Trudy aumentava la mandria, in onore al nome del fondo, e le ragioni di visita da parte di nonni e dei loro nipotini tutti innamorati di quel piccolo zoo di animali al servizio dell’uomo. Trudy però ingrassava più di quanto mangiava. Preoccupati per l’anomalia, è stato chiesto l’intervento del veterinario che ha rassicurato i tanti amici dell’animale spiegando che Trudy non era arrivata sola poichè era in dolce attesa. “Due domeniche fa”, spiega Eugenio, “Trudy ci ha raggiunti a casa quasi chiedendo aiuto perché non riusciva a terminare il parto. Flora era già uscita con due zampe ma non riusciva a nascere. Un piccolo aiuto, dopo aver legato le zampe con una corda, e abbiamo saputo che la neonata era femmina. L’abbiamo chiamata Flora. Se fosse stata un maschio l’avremmo chiamato Mosè. Dieci minuti dopo essere nata, Flora era già in piedi e seguiva la madre nell’esplorazione dei dintorni. Ora vorrebbe scorrazzare sola ma la mamma ancora non si fida e la segue continuamente”. Fra gli estimatori della piccola mandria, Pietro Sabbioni, vide direttore della Cia bolognese, che ha visto in quell’arrivo, bello e gradito, un buon auspicio per la futura annata agricola dopo le ultime due da dimenticare.

Primo Monari è ora anche al freddo


Quarantacinque giorni fa è rimasto isolato perché la straordinaria piena del Reno di quei giorni gli ha portato via la strada che metteva in comunicazione la sua casa con la comunale. Riusciva comunque a raggiungere a piedi, attraversando i campi del suo vicino, i negozi dei Borghetti sulla Porrettana e rifornirsi dei generi di prima necessità. Dalla piena vive comunque come un eremita poiché ha trasferito il resto della sua famiglia a Bologna da un conoscente per risparmiare ai suoi famigliari i disagi di quella situazione. E’ rimasto nella casa per difendere i suoi beni da eventuali malintenzionati. A rendere la sua missione prossima al ‘caso disperato’ è stata la nevicata di ieri che lo ha chiuso in casa e per di più al freddo poiché ha finito il gas che alimentava il riscaldamento e la mancanza della strada non consente più il rifornimento al suo bombolone. L’unico allacciamento con il mondo esterno è il telefono con cui vince il suo triste isolamento. L’imprigionato al freddo è Primo Monari che abita in zona Chiù di Sasso Marconi in una bella casetta sulle rive del fiume Reno. Continua a chiedere aiuto, ma rimane inascoltato. “Ho persino telefonato al prefetto” dice a chi riceve la sua richiesta di aiuto. “Mi hanno detto che mi avrebbe richiamato perché impegnato, ma quella chiamata non è mai venuta. Anche in Comune a Sasso Marconi tergiversano. Ma almeno lì il sindaco mi ha ricevuto”. Il sindaco di Sasso Marconi Stefano Mazzetti precisa di aver fatto quanto era possibile per aiutare Monari: “Abbiamo provveduto con un mezzo speciale a rifornire la casa del signor Primo del gas per il riscaldamento” ha detto il primo cittadino. “Ora però con venti centimetri di neve non è possibile raggiungere la sua casa. La strada sparita era di tipo privato. Stiamo comunque valutando tragitti alternativi a quello che fiancheggia il Reno. La prima necessità è quella che la Regione destini le risorse necessarie”. Insomma al momento al povero Primo non rimane che sperare che un aumento della temperatura sciolga la neve, che la riserva di legna di cui dispone sia sufficiente e che un’anima buona con un gatto delle nevi gli porti pasta e pane.

CROSS E INDOOR : vanno forte i ragazzi di Sasso Marconi

Valerio Brecci informa:

E' un inverno prolifico quello che sta trascorrendo per i ragazzi del CSI di Sasso Marconi.
Nella prima giornata di corsa campestre del trofeo Bologna Cross,svoltasi a Pieve di Cento, Erica Marchesi e Marco Bonazzi hanno ottenuto qualificate vittorie nelle loro categorie.
Bello il duello sostenuto da Marco nella categoria allievi, per tutto lo sviluppo del percorso di gara, concluso con un autorevole allungo nella parte finale.
Sempre su ottimi livelli Alessandra Mazziotti, altra atleta CSI, che ha ottenuto il terzo posto nella categoria ragazze.
Le belle prove di questi ragazzi seguono la conquista del titolo di campione provinciale indoor, da parte di Laura Fabbri e da Lorenzo Cinti nel triathlon cadetti organizzato recentemente a Molinella, dove gli atleti di Sasso hanno migliorato i loro record personali
Anche qui un altro giovanissimo - Marco Monterastelli - segue le orme dei titolati compagni, conquistando il 2° posto nella classifica ragazzi .

sabato 30 gennaio 2010

Prevenzione del melanoma a Marzabotto.


E’ in corso a Marzabotto una estesa attività di prevenzione del melanoma, promossa da Ant e sostenuta dal Comune. Per poter dare una risposta a tutte e domande di controllo, l’associazione Mano Tesa ha organizzato serate di beneficienza per trovare le risorse necessarie. Il responsabile locale di Ant Giancarlo Macciantelli ha sottolineato l’importanza dell’esame medico, mentre l’assessore Cristina Piacente ha detto: “Grazie ai fondi raccolti dai volontari siamo riuscito nell’intento . Abbiamo già fatto il controllo ai residenti di Lama di Reno e lo stiamo facendo a quelli di Pian di Venola. Proseguiremo nei prossimi giorni negli altri centri frazionali attrezzati e naturalmente nel capoluogo”.

Associazione di mamme


E se la scuola a Rioveggio è carente, se la città ha un complesso religioso sottodimensionato e l’offerta ludico-ricreativa non adeguata, niente paura, ci pensano le mamme, le quali, con poche chiacchiere e molti fatti, per dare una forma ufficiale al loro operare si sono organizzate in associazione denominata AMGELS. Per farne parte non basta essere donne, si deve essere mamma e soprattutto avere bambini in età scolare. Banditi ovviamente gli uomini. Si legge nello statuto “L’associazione si prefigge lo sviluppo di attività educative e sociali indirizzate principalmente ai bambini e ragazzi e alle loro famiglie ed ha lo scopo di diffondere, ideare e realizzare iniziative educative e sociali come occupazione del tempo libero, sostegno scolastico e supporto alle famiglie. Amgels è apolitica”. L’associazione, che colma un vuoto avvertito dalla mamme nelle attese all’uscita delle scuole dei loro figlioli, è ai primi vagiti ed ha già organizzato un corso di ballo e un corso di inglese. Le fondatrici commentano così la loro iniziativa: “C’era bisogno di qualcosa che legasse tra loro i bambini,” spiega con semplicità Monia Lenzi. Fulda Bianco, madre di due bambini, con il peso di una casa e di un lavoro a Bologna, si è presa il compito di fare la presidente: “Mi sono incontrata con queste persone splendide che sanno cogliere l’essenza delle cose”, sottolinea riferendosi alle socie. “Sono delle mamme e questa è la parola che spiega la loro volontà”. Fra le fondatrici anche l’ungherese Teresa Szalai “Vogliamo creare qualcosa di importante per i bambini”. Monica Modini aggiunge: “Ho partecipato perché il mio problema di mamma si attutisce assieme agli altri”. “L’associazione risponde a un problema vero” per Anna Rigobello. Tiziana Ferrari è entusiasta: “Possiamo aiutare moltissime mamme”. Nadia Aldrovandi ha chiaro il fine: “Voglio dare una identità di appartenenza a mia figlia”. Marina Natali conclude: “Vogliamo assolvere alle necessità delle mamme con aiuti anche di sostegno come conferenze tematiche e corsi di aggiornamento”.

Risveglio pericoloso

Si sveglia in piena notte, destato da rumori sospetti, si alza di scatto, impugna la pistola che ha nel comodino e dall’arma parte accidentalmente un colpo che lo colpisce al piede. Invece di rincorrere i malviventi si ritrova così in un letto del Maggiare nel tentativo di riparare al disastro. Protagonista del singolare incidente, un quarantaduenne, T. B., di origine bolognese a Sasso Marconi con la propria compagna. Intorno alle quattro della notte l’uomo è stato svegliato da rumori che potevano essere la spia della presenza di malviventi intenti a rubare. Senza indugiare ha allungato la mano per raggiungere la sua pistola, regolarmente detenuta, attento a non insospettire gli eventuali ladruncoli. Quindi si alza per verificare se i suoi sospetti sono fondati e essere in grado di allontanare i malviventi grazie anche all’arma di cui è in possesso. Qualcosa non funziona e dall’arma parte un colpo che lo colpisce in pieno al centro del piede. Il proiettile è penetrato nel piede ma non lo ha trapassato. L’uomo, ricaduto a sedere sul letto lacerato dal dolore, immediatamente è stato soccorso dalla compagna che ha dato l’allarme chiamando l’ambulanza. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e la Pubblica Assistenza di Sasso Marconi che ha provveduto a trasferire il ferito all’ospedale Maggiore dove l’uomo è stato operato per estrarre il proiettile e per sistemare del piede ferito. Non si sa se il tutto è accaduto per la presenza vera dei ladri o per altro motivo che può aver causato il rumore. Comunque, all’arrivo dei Carabinieri, dei malviventi non c’era traccia anche perché avrebbero sicuramente abbandonato in tutta fretta il campo allo scoppio del proiettile che rappresenta indubbiamente un messaggio forte e chiaro.

Le date del passaggio definitivo al Digitale Terrestre TV a Bologna.

Il Comitato Guglielmo Marconi (scrivici@comitatomarconi.com) informa:



Le date per passaggio definitivo al Digitale Terrestre TV previste per Bologna,
SWITCH OVER e SWITCH OFF insieme, sono comprese fra 21 Ottobre e il 25 Novembre 2010.

Per altre info clicca qui:

http://www.associazionemarconi.com/public/index.php


La redazione










venerdì 29 gennaio 2010

A pronzo per la ricerca

Polentata di solidarietà in piazza Cremonini, località Fontana di Sasso Marconi, domani (31 gennaio) alle 12.30. Oltre alla polenta condita in diversi modi, ci saranno tigelle, formaggi, dolci. E’ stata prevista anche la possibilità di asporto. L’iniziativa è stata organizzata, assieme ai soci e ai collaboratori della frazione Fontana, dalla sezione locale dell’Istituto Ramazzini, al quale andrà il ricavato che sarà destinato alla ricerca e alla prevenzione contro il cancro. Per informazioni e prenotazioni tel. 329 18 50 083 (Virginia Franceschelli).

L'uomo che verrà. Intervista a Don Dario Zanini


Non si era mai vista a Sasso Marconi la fila lunga fino sulla piazza per assistere ad una proiezione cinematografica. Grande interesse ha destato infatti il film L’Uomo Che Verrà del regista Giorgio Diritti, pellicola che affronta l’eccidio di Monte Sole. La storia è vista dall’angolazione della gente che lo subì mettendo quasi in secondo piano la visione più ampia dello scontro militare fra Tedeschi e Partigiani ai quali indistintamente non si risparmiano colpe per la tragedia che si è consumata .

Come non era mai avvenuto che scene di una proiezione fossero sottolineate da lunghi applausi. Diritti pare abbia colto la realtà degli avvenimenti come è nella memoria di molti o nella verità dei racconti narrati solamente all’interno delle famiglie. Abbiamo chiesto a Don Dario Zanini, autore di una lunga ricerca sui fatti accaduti durante l’occupazione tedesca , quale è stata la sua impressione.

“Per la prima volta con immagini viene raccontata la tragedia, la passione, la sofferenza della gente di Monte Sole che, nello scontro fra partigiani e tedeschi, ha consumato il proprio calvario. Ammiro il coraggio del regista che ha messo al centro del suo lavoro la pacifica e laboriosa gente della nostra montagna costretta a subire l’occupazione cruenta dei partigiani e dei tedeschi, facendo ovviamente le dovute proporzioni”.

Non è quindi l’esaltazione della Resistenza e neppure l’esecrazione dei Tedeschi?.

“E’ il macello di una comunità innocente e inerme e, nei momenti cruciali, indifesa”.

La pellicola mette in rilievo quindi l’abbandono dei partigiani all’arrivo dei tedeschi?.

“Mette in evidenza anche questo aspetto che i partigiani abbandonano la popolazione dopo averla invitata a salire sul monte con l’impegno di proteggerla”.

Lei è postulatore della causa di beatificazione di don Giovanni Fornasini, ucciso dai tedeschi a Monte Sole. Diritti affronta anche questo tema?

“ Nel film si vede la gente che si rifugia spesso in chiesa a pregare e che i preti stanno con i civili a confortarli fino a farsi ammazzare come loro”.

Lei ha anche attribuito al regista errori storici. Quali sono ?

“Premesso che la finalità del regista non era quella della scrupolosa adesione alla storia, ma di dare voce alla povera gente dimenticata fino ad ora, posso rilevare diverse imprecisioni che se avesse letto il mio libro avrebbe probabilmente evitato”.

Dica le più vistose.

“Il film fa morire don Fornasini a Casaglia mentre prende la comunione. Protagonista di questo episodio è invece don Marchioni. Inoltre, si racconta di un tedesco che cura una donna perché la rassomiglia alla propria moglie lontana e le promette di tornare i a guerra finita. Il soldato esce dalla casa della signora e uccide un civile. Al suo rientro la donna, che ha assistito all’omicidio, lo colpisce a morte con un coltello da cucina. Nella realtà il tedesco non è morto, la donna protagonista è ancora viva e racconta che il tedesco se ne è andato dalle nostre montagne vivo e vegeto ma che non è più tornato”.